MIKHAIL BARYSHNIKOV : IL SIGNORE DEL PALCOSCENICO

18.12.2013 16:38
Rivoluzionario, spirito libero, dinamico, smanioso di novità: sono le qualità che tingono di grandezza Mikhail Baryshnikov, ballerino poliedrico e artista fuori tempo. 
Nato in Lettonia nel 1948, ha studiato nella prestigiosa accademia Vaganova di San Pietroburgo, diventando già a 18 anni solista del Kirov Ballet. Baryshnikov si era formato in una compagnia di danza da eccellenze, quella del leggendario Kirov appunto, però chiusa alle novità che avrebbero alimentato la carriera di questa stella di formidabile fattura. La sua anima progressista trovò terreno fertile negli Stati Uniti, dove tutt'ora vive, sbocciando fra il New York City Ballet e l'American Ballet Theater (come primo ballerino e poi come direttore artistico).
Un ballerino d’alti (o forse “altri”?) livelli, come noto, deve rappresentare il pilastro della tecnica in quanto atleta, ma soprattutto traduttore della realtà in quanto artista. La grandiosità del Misha ha origine dal cuore, generoso nell’offrire, si avvale del  corpo, sprizzante di energia e tecnica indiscussa, e trova migliore dimora nello sguardo. A scrollare le false credenze sulla danza c’ha pensato lui, uomo sia sul palcoscenico – consiglio il Don Chisciotte con l’etoile Cynthia Harvey – che nella vita privata – insaziabile tomber de femme. Volteggi  e piroette da paura chiuse con apparente facilità, coronate da un ammaliante sguardo da simpatico birichino.
Mai stanco di sperimentarsi in altre vie d’arte, si impegna  nel campo cinematografico in film come The Tourning Pointe, White Nights, nella serie Sex and the City, poi a Broadway nell’opera Metamorphosis, infine nella fotografia, scegliendo Venezia come sfondo espositivo dei propri scatti (giugno 2013).
Ancora oggi rimane l’eccellenza indiscussa nella danza, l’obiettivo di ogni danzatore e il mito degli appassionati: potremmo chiamarlo divo, ma l’attributo stona, non gli compete. Baryshnikov è molto di più, è un albero pregiato piantato su un terreno di umiltà, non cresciuto con concimi ma nutrito di forza e determinazione.
Enza Consoli