RIVIVE IL CENTRO STORICO CON IL PRESEPE VIVENTE DELL'ANSPI
08.01.2014 13:02
Il centro storico di Fasano ha ospitato, nelle sere dal 27 al 29 dicembre scorsi, la quarta edizione del “Presepe vivente” organizzato dai giovani dell’Anspi Teatro dell’Oratorio del Fanciullo di Fasano.
Tanta gente ha partecipato alla quarta edizione della manifestazione

Una folla di gente ha partecipato alla manifestazione lungo il percorso, tra le viuzze del centro cittadino. I testi sono stati curati da Annalisa Marsella partendo dagli scritti del compianto don Tonino Bello. Il presepe, nell’edizione 2013, è stato suddiviso in 12 quadri volgendo l’attenzione verso i poveri, i malati di cancro, coloro che non trovano pace, coloro che sono emarginati, i malati, a quanti sono chiamati alla vita, a coloro che non hanno il coraggio di cambiare, agli immigrati e a coloro che nonostante le lacrime continuano a sperare nella Luce del Signore che nasce.
“Quest’anno abbiamo scelto un tema caro a Papa Francesco, ovvero la Speranza. Non a caso – precisa il diacono Fiorenzo Marsella, responsabile Anspi Teatro - il titolo che ha caratterizzato questa quarta edizione del presepe vivente nel centro storico è stato ‘Andiamo fino a Betlemme… quando nasce la speranza’. Una particolarità è la presenza della ‘Croce dei giovani’ della nostra diocesi che è stata posizionata all’inizio del percorso itinerante. La croce nel presepe sta a significare che se non fosse nato quel Bambino nella grotta non ci sarebbe stata la salvezza”.
La manifestazione ha visto il coinvolgimento e la collaborazione di alcune associazioni di volontariato operanti sul territorio: Croce Rossa, Ant, Area Celsi, Casa Famiglia San Damiano di Taranto, Unitalsi, Movimento per la Vita, Aido, Avis, Casa di pronta accoglienza e Associazione “Flavio Arconzo” vittime della strada.
Un piccolo viaggio verso la grotta della Natività di Betlemme con tanto di drammatizzazione della visita dei Magi al Bambinello che si conclude con l’augurio di Papa Francesco, con la proiezione video di uno stralcio tratto da una preghiera dell’Angelus del Pontefice che invita soprattutto i giovani a non lasciarsi rubare la speranza.
Pierluigi Caroli
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